giovedì 23 febbraio 2023

Calandrino e l'elitropia: copione liberamente adattato dalla novella di Boccaccio

 


(Maso ed un suo amico notano Calandrino seduto)

MASO: Avviciniamoci a Calandrino, ma facendo finta di non averlo visto. E poi… lascia fare a me.

AMICO: Che scherzo t’è venuto in mente?

MASO: Aspetta e vedrai

(si siedono vicino a Calandrino su una panca)

MASO: E’ davvero incredibile la virtù di quelle pietre ed io credo che la più straordinaria di tutte sia quella chiamata elitropia. Pensa un po’, a vederla è una pietra come tutte le altre, ma possiede una sua virtù magica, per cui chi la porta in tasca diventa invisibile…

AMICO: Invisibile?!

MASO: Invisibile ti dico, come se tu fossi fatto d’aria!

(Calandrino si avvicina)

MASO: Oh guarda chi si vede! Non c’eravamo accorti che eri qui. Come va Calandrino?

CALANDRINO: Bene! Oh di che pietre stavi parlando Maso?

MASO: Dell’elitropia, la più straordinaria pietra che esista!

CALANDRINO: Ho sentito, ho sentito. E dove si trova?

MASO: si trova nel paese dei Baschi, dove gli abitanti legano le viti con le salsicce, e vi sono montagne di parmigiano grattugiato sulle quali la gente fa rotolar valanghe di maccheroni, e ai piedi di queste montagne scorre un fiume di vino…

CALANDRINO: E tu ci sei stato in quel paese?

MASO: Altro che!

CALANDRINO: Mi piacerebbe andarci una volta per veder quelle valanghe di maccheroni su quella montagna di formaggio, e farmi una scorpacciata! ...Ma senti quella pietra magica si trova proprio solo in quel lontano paese?

MASO: In quel paese è una pietra comunissima, ma qualcuna c’è anche qui da noi, sul greto del fiume per esempio….

CALANDRINO: e come si riconosce dalle altre?

MASO: E’ questo il punto: l’elitropia è una pietra del tutto simile alle altre, e non ha nessun segno particolare. Così può accadere che tu la trovi e non lo sappia…

 

(I tre escono di scena parlottando fra loro)

 

(Calandrino rientra in scena da un lato affannato per la corsa, dall’altro lato arrivano Bruno e Buffalmacco).

 

CALANDRINO. Amici, ho una novità meravigliosa, possiamo diventare gli uomini più ricchi di Firenze!

BRUNO: Forza racconta!

BUFFALMACCO: Dicci.

CALANDRINO: Esiste una pietra che se la metti in tasca, diventi invisibile, basterà trovarla e poi andare nelle banche a prendere tutto senza che nessuno ci veda. Milionari diventeremo! Miliardari! Ma su non perdiamo tempo, bisogna andare subito sul greto del fiume a cercarla, prima che qualcun altro la trovi.

 

(Bruno e Buffalmacco si guardano, sorridono e trattengono una risata)

 

BRUNO: Se quello che tu dici è vero, questa è una cosa meravigliosa. E come si chiama questa pietra?

CALANDRINO: Si chiama… eti…. lepi…. Oh che importa il nome? Quel che importa è trovarla.

BUFFALMACCO: Giusto, e di che colore è?

CALANDRINO: Nera per lo più.

BUFF: Perbacco questa è davvero una gran fortuna, ma andarci ora subito a cercarla, quella pietra, non è il caso: sul greto del fiume è pieno di lavandaie e di altra gente, e vedendoci cercare potrebbero capire qualcosa…

BRUNO: Sai che faremo, Calandrino? Aspetteremo Domenica mattina per andarci. Sei d’accordo?

CALANDRINO: Va bene, ma non raccontate questa storia ad anima viva…altrimenti addio milioni!

 

NARRATORE: Messisi d’accordo, Bruno e Buffalmacco andarono a cercare altri collaboratori per rendere più veritiero e divertente il loro scherzo. Prima si fermarono a conversare con due dame, loro amiche, che domenica mattina avrebbero dovuto imbattersi in Calandrino uscendo dalla Messa e poi con le guardie di porta San Gallo.

 

BRUNO: Donna Gloria, donna Maria, sarebbero disposte due belle dame come voi a tenerci la parte in uno scherzo ad un amico?

DAMA 1: Oh di che natura è questo scherzo? se è volgare ve lo potete scordare!

DAMA 2: e poi, se mi è consentito, chi è questo vostro amico, lo conosciamo forse?

BRUNO: Credetemi lo scherzo è del tutto innocente! Questo nostro amico si è convinto che sul greto del fiume si trovano pietre che rendono invisibili!

DAMA 1: Suvvia (ridendo) esistono persone così sciocche da credere a certe cose?

BRUNO: Si tratta di Calandrino, donna Gloria, lui è pronto a credere a tutto!

DAMA 2 (ridendo) o povere noi in che pasticcio ci siam messe, ma la cosa si presenta divertente; restiamo d’accordo, ma voi promettete di raccontarci come va a finire.

BRUNO: Grazie, grazie davvero!

 

(Le dame si allontanano. Nel frattempo Buffalmacco parla a distanza con due guardie; vedendo Bruno solo, lo chiama con un cenno)

 

BUFFALMACCO: Bruno tutto a posto!

1 GUARDIA: Va bene faremo finta di ignorarlo

2 GUARDIA: Non ignorarlo, noi dobbiamo far proprio finta di non vederlo. Va bene siamo d’accordo, di domenica mattina, d’estate poi ci vuole qualcosa di diverso…

 

(Escono tutti di scena).

 

(Rientra da un lato Calandrino e dallo stesso poco dopo i due amici, Calandrino raccoglie sassi, a distanza lo guardano ridendo, poi ad un certo punto Bruno fa cenno a Buffalmacco come per dire che la beffa comincia).

 

BRUNO: O Calandrino dov’è?

BUFF: Diavolo! Dove s’è cacciato era qui un momento fa.

BRUNO: Ci giurerei se n’è tornato a casa a far colazione lasciando noi ad ammattire con queste pietre.

Buff: Ho paura che tu abbia ragione, Calandrino ci ha preso in giro! E noi stupidi ci siamo cascati.

 

(Calandrino sentendo ciò diventa lieto e continua a raccogliere pietre. Piano piano, facendo finta di non vederlo, i due amici si avvicinano a lui.)

 

BUFF: e ora che restiamo a fare qui? Andiamo a casa anche noi!

BRUNO: Si andiamocene, ma giuro che questa è l’ultima che ci combina Calandrino! Se fosse qui gli darei un bel calcio, così! (lo calcia per davvero, Calandrino sussulta si alza in piedi e si accarezza il sedere)

BUFFALMACCO: Io gli tirerei un bello schiaffo così! (Lo colpisce sul serio, Calandrino si accarezza la guancia)

Bruno: e poi gli tirerei una pietra così!

Buffalmacco: e io anche più grossa, così!

(Mentre lo inseguono a furia di sassate tornano in scena le guardie e le due dame che vedendo Calandrino, pur ridendo fra sé, fingono di non vederlo.

Escono tutti di scena.)

CALANDRINO: (rivolto al pubblico mentre continua ad essere colpito e preso a calci) Sono invisibile, invisibile... (esce)

 

(Entra in scena la moglie con una scopa e spazza la casa, e vede entrare Calandrino)

 

MOGLIE: Oh disgraziato, dove sei stato? Ma come sei conciato! Ma che ci fai con tutti quei sassi? Ti sei bevuto il cervello?

CALANDRINO: (fulminato, facendo cadere tutti i sassi a terra) Moglie maledetta tu m’hai rovinato! Per colpa tua ho perso la mia fortuna, non sono più invisibile!

MOGLIE: Macché invisibile, te lo faccio vedere io se sei invisibile! (Lo insegue con la scopa)

(Sopraggiungono Bruno e Buffalmacco)

BUFFALMACCO: Calandrino cosa ti succede? Che ha tua moglie?

CALANDRINO: Ahimè io l’avevo trovata l’elitropia, io ero lì al fiume e voi non mi vedevate, nemmeno le guardie mi hanno visto, nemmeno le dame. E’ colpa della moglie, questa sciagurata, ha rovinato tutto!

BRUNO: (ridendo) Non lo sapevi che le mogli fanno perdere il potere agli uomini? Eri tu che dovevi avvertirla, di non guardarti al tuo rientro. Sei stato punito.

BUFFALMACCO: Sì perché avevi trovato la pietra e non lo hai detto a noi.

CALANDRINO: Ma io ero invisibile!

MOGLIE (rivolta al pubblico): Lo dicevo, io non c’entro niente, è mio marito che è proprio stupido!

(Calandrino è, sconfortato, gli amici ridono; poi tutti escono)

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