(Maso ed un suo amico notano Calandrino seduto)
MASO:
Avviciniamoci a Calandrino, ma facendo finta di non averlo visto. E poi… lascia
fare a me.
AMICO: Che scherzo t’è venuto in mente?
MASO: Aspetta e vedrai
(si siedono vicino a Calandrino su una panca)
MASO: E’ davvero incredibile la virtù di quelle pietre
ed io credo che la più straordinaria di tutte sia quella chiamata elitropia.
Pensa un po’, a vederla è una pietra come tutte le altre, ma possiede una sua
virtù magica, per cui chi la porta in tasca diventa invisibile…
AMICO: Invisibile?!
MASO: Invisibile ti dico, come se tu fossi fatto
d’aria!
(Calandrino si
avvicina)
MASO: Oh guarda chi si vede! Non c’eravamo accorti che
eri qui. Come va Calandrino?
CALANDRINO: Bene! Oh di che pietre stavi parlando
Maso?
MASO: Dell’elitropia, la più straordinaria pietra che
esista!
CALANDRINO: Ho sentito, ho sentito. E dove si trova?
MASO: si trova nel paese dei Baschi, dove gli abitanti
legano le viti con le salsicce, e vi sono montagne di parmigiano grattugiato
sulle quali la gente fa rotolar valanghe di maccheroni, e ai piedi di queste
montagne scorre un fiume di vino…
CALANDRINO: E tu ci sei stato in quel paese?
MASO: Altro che!
CALANDRINO: Mi piacerebbe andarci una volta per veder
quelle valanghe di maccheroni su quella montagna di formaggio, e farmi una scorpacciata!
...Ma senti quella pietra magica si trova proprio solo in quel lontano paese?
MASO: In quel paese è una pietra comunissima, ma
qualcuna c’è anche qui da noi, sul greto del fiume per esempio….
CALANDRINO: e come si riconosce dalle altre?
MASO: E’ questo il punto: l’elitropia è una pietra del
tutto simile alle altre, e non ha nessun segno particolare. Così può accadere
che tu la trovi e non lo sappia…
(I tre escono di
scena parlottando fra loro)
(Calandrino
rientra in scena da un lato affannato per la corsa, dall’altro lato arrivano
Bruno e Buffalmacco).
CALANDRINO. Amici, ho una novità meravigliosa,
possiamo diventare gli uomini più ricchi di Firenze!
BRUNO: Forza racconta!
BUFFALMACCO: Dicci.
CALANDRINO: Esiste una pietra che se la metti in
tasca, diventi invisibile, basterà trovarla e poi andare nelle banche a prendere
tutto senza che nessuno ci veda. Milionari diventeremo! Miliardari! Ma su non
perdiamo tempo, bisogna andare subito sul greto del fiume a cercarla, prima che
qualcun altro la trovi.
(Bruno e
Buffalmacco si guardano, sorridono e trattengono una risata)
BRUNO: Se quello che tu dici è vero, questa è una cosa
meravigliosa. E come si chiama questa pietra?
CALANDRINO: Si chiama… eti…. lepi…. Oh che importa il
nome? Quel che importa è trovarla.
BUFFALMACCO: Giusto, e di che colore è?
CALANDRINO: Nera per lo più.
BUFF: Perbacco questa è davvero una gran fortuna, ma
andarci ora subito a cercarla, quella pietra, non è il caso: sul greto del fiume
è pieno di lavandaie e di altra gente, e vedendoci cercare potrebbero capire
qualcosa…
BRUNO: Sai che faremo, Calandrino? Aspetteremo
Domenica mattina per andarci. Sei d’accordo?
CALANDRINO: Va bene, ma non raccontate questa storia
ad anima viva…altrimenti addio milioni!
NARRATORE: Messisi d’accordo, Bruno e Buffalmacco
andarono a cercare altri collaboratori per rendere più veritiero e divertente
il loro scherzo. Prima si fermarono a conversare con due dame, loro amiche, che
domenica mattina avrebbero dovuto imbattersi in Calandrino uscendo dalla Messa
e poi con le guardie di porta San Gallo.
BRUNO: Donna Gloria, donna Maria, sarebbero disposte
due belle dame come voi a tenerci la parte in uno scherzo ad un amico?
DAMA 1: Oh di che natura è questo scherzo? se è
volgare ve lo potete scordare!
DAMA 2: e poi, se mi è consentito, chi è questo vostro
amico, lo conosciamo forse?
BRUNO: Credetemi lo scherzo è del tutto innocente!
Questo nostro amico si è convinto che sul greto del fiume si trovano pietre che
rendono invisibili!
DAMA 1: Suvvia (ridendo)
esistono persone così sciocche da credere a certe cose?
BRUNO: Si tratta di Calandrino, donna Gloria, lui è
pronto a credere a tutto!
DAMA 2 (ridendo)
o povere noi in che pasticcio ci siam messe, ma la cosa si presenta divertente;
restiamo d’accordo, ma voi promettete di raccontarci come va a finire.
BRUNO: Grazie, grazie davvero!
(Le dame si
allontanano. Nel frattempo Buffalmacco parla a distanza con due guardie;
vedendo Bruno solo, lo chiama con un cenno)
BUFFALMACCO: Bruno tutto a posto!
1 GUARDIA: Va bene faremo finta di ignorarlo
2 GUARDIA: Non ignorarlo, noi dobbiamo far proprio
finta di non vederlo. Va bene siamo d’accordo, di domenica mattina, d’estate
poi ci vuole qualcosa di diverso…
(Escono tutti di
scena).
(Rientra da un
lato Calandrino e dallo stesso poco dopo i due amici, Calandrino raccoglie
sassi, a distanza lo guardano ridendo, poi ad un certo punto Bruno fa cenno a
Buffalmacco come per dire che la beffa comincia).
BRUNO: O Calandrino dov’è?
BUFF: Diavolo! Dove s’è cacciato era qui un momento
fa.
BRUNO: Ci giurerei se n’è tornato a casa a far
colazione lasciando noi ad ammattire con queste pietre.
Buff: Ho paura che tu abbia ragione, Calandrino ci ha preso
in giro! E noi stupidi ci siamo cascati.
(Calandrino
sentendo ciò diventa lieto e continua a raccogliere pietre. Piano piano, facendo
finta di non vederlo, i due amici si avvicinano a lui.)
BUFF: e ora che restiamo a fare qui? Andiamo a casa
anche noi!
BRUNO: Si andiamocene, ma giuro che questa è l’ultima
che ci combina Calandrino! Se fosse qui gli darei un bel calcio, così! (lo
calcia per davvero, Calandrino sussulta si alza in piedi e si accarezza il
sedere)
BUFFALMACCO: Io gli tirerei un bello schiaffo così! (Lo colpisce sul serio, Calandrino si
accarezza la guancia)
Bruno: e poi gli tirerei una pietra così!
Buffalmacco: e io anche più grossa, così!
(Mentre lo
inseguono a furia di sassate tornano in scena le guardie e le due dame che
vedendo Calandrino, pur ridendo fra sé, fingono di non vederlo.
Escono tutti di
scena.)
CALANDRINO: (rivolto
al pubblico mentre continua ad essere colpito e preso a calci) Sono
invisibile, invisibile... (esce)
(Entra in scena la
moglie con una scopa e spazza la casa, e vede entrare Calandrino)
MOGLIE: Oh disgraziato, dove sei stato? Ma come sei
conciato! Ma che ci fai con tutti quei sassi? Ti sei bevuto il cervello?
CALANDRINO: (fulminato,
facendo cadere tutti i sassi a terra) Moglie maledetta tu m’hai rovinato!
Per colpa tua ho perso la mia fortuna, non sono più invisibile!
MOGLIE: Macché invisibile, te lo faccio vedere io se
sei invisibile! (Lo insegue con la scopa)
(Sopraggiungono
Bruno e Buffalmacco)
BUFFALMACCO: Calandrino cosa ti succede? Che ha tua
moglie?
CALANDRINO: Ahimè io l’avevo trovata l’elitropia, io
ero lì al fiume e voi non mi vedevate, nemmeno le guardie mi hanno visto,
nemmeno le dame. E’ colpa della moglie, questa sciagurata, ha rovinato tutto!
BRUNO: (ridendo) Non lo sapevi che le mogli fanno
perdere il potere agli uomini? Eri tu che dovevi avvertirla, di non guardarti
al tuo rientro. Sei stato punito.
BUFFALMACCO: Sì perché avevi trovato la pietra e non
lo hai detto a noi.
CALANDRINO: Ma io ero invisibile!
MOGLIE (rivolta al pubblico): Lo dicevo, io non c’entro
niente, è mio marito che è proprio stupido!
(Calandrino è,
sconfortato, gli amici ridono; poi tutti escono)