venerdì 25 novembre 2022

Harry Potter contro il molliccio

 


HARRY POTTER ED IL MOLLICCIO

(da “Harry Potter ed il Prigioniero di Azkaban” di Joanne K. Rowling)


«Allora» disse il professor Lupin radunando la classe verso l'altro capo della stanza, occupato solo da un vecchio armadio in cui gli insegnanti tenevano i mantelli di ricambio. Mentre il professor Lupin si avvicinava, l'armadio ondeggiò all'improvviso, sbattendo contro il muro. Alcuni ragazzi balzarono indietro, spaventati.

«Niente paura» commentò il professore con la massima calma. «C'è un Molliccio lì dentro».

Quasi tutti sembravano convinti che ci fosse da aver paura, eccome. Neville rivolse al professor Lupin un'occhiata di puro terrore, e Seamus Finnigan fissò con apprensione la maniglia che aveva preso a sbatacchiare.

«I Mollicci amano i luoghi chiusi e oscuri» spiegò il professor Lupin. «Gli armadi, gli spazi sotto i letti, le antine sotto i lavandini... Una volta ne ho incontrato uno che si era insediato in una pendola. Questo si è trasferito lì dentro ieri pomeriggio, e ho chiesto al Preside di lasciarcelo per poter fare un po' di pratica con voi del terzo anno. Allora, la prima domanda che dobbiamo porci è questa: che cos'è un Molliccio?»

Hermione alzò la mano.

«E un Mutaforma» disse. «Può assumere l'aspetto di quello che si ritiene ci spaventi di più».

«Non avrei saputo dirlo meglio» approvò il professor Lupin, e Hermione sorrise radiosa. «Quindi il Molliccio che sta lì al buio non ha ancora assunto una forma. Non sa ancora che cosa spaventerà la persona dall'altra parte della porta. Nessuno sa che aspetto ha un Molliccio quando è solo, ma quando lo farò uscire, diventerà immediatamente ciò di cui ciascuno di noi ha più paura. Questo significa» disse il professor Lupin, ben deciso a ignorare il farfugliare terrorizzato di Neville, «che abbiamo un grosso vantaggio sul Molliccio prima di cominciare. Hai capito quale, Harry?»

Cercare di rispondere a una domanda con Hermione al fianco che saltellava da un piede all'altro, la mano per aria, era piuttosto spiazzante, ma Harry ci provò.

«Ehm... forse... siccome siamo in tanti, lui non sa che forma prendere?»

«Precisamente» disse il professor Lupin, e Hermione abbassò il braccio, un po' delusa. «È sempre meglio avere compagnia quando si ha a che fare con un Molliccio. Così lo si confonde. Che cosa diventerà, un cadavere senza testa o una lumaca carnivora? Una volta ho visto un Molliccio commettere l'errore di cercare di spaventare due persone contemporaneamente. Alla fine si è trasformato in mezza lumaca. Nemmeno lontanamente spaventoso.

«L'incantesimo per respingere un Molliccio» continuò Lupin, «è semplice, ma richiede una grande forza mentale. Sapete, ciò che sconfigge un Molliccio sono le risate. Quello che dovete fare è costringerlo ad assumere una forma che trovate divertente. Ora proveremo l'incantesimo senza le bacchette magiche. Dopo di me, prego... Riddikulus!»

«Riddikulus!» ripeterono tutti in coro.

«Bene» disse il professor Lupin. «Molto bene. Questo però era il meno, temo. Vedete, la parola da sola non basta. Ed è qui che entri in campo tu, Neville».

L'armadio tremò di nuovo, anche se non tanto quanto Neville, che avanzò con l'aria di un condannato a morte.

«Bene, Neville» disse il professor Lupin. «Innanzitutto: qual è la cosa che ti fa più paura al mondo?»

Le labbra di Neville si mossero, ma non ne uscì nulla.

«Scusa, Neville, non ho capito» disse il professor Lupin incoraggiante. Neville si guardò intorno terrorizzato, come per chiedere aiuto, poi mormorò, poco più che in un sussurro:

«Il professor Piton».

Quasi tutti risero. Anche Neville sorrise a mo' di scusa. Il professor Lupin, invece, parve impensierito.

«Il professor Piton... mmm... Neville, tu vivi con la nonna, vero?»

«Ehm... si» ammise Neville nervosamente. «Ma... non voglio che il Molliccio si trasformi in lei».

«No, no, mi hai frainteso» disse il professor Lupin con un sorriso. «Mi chiedevo solo se puoi dirci che genere di abiti porta di solito tua nonna».

Neville parve stupito ma rispose:

«Be'... ha sempre lo stesso cappello. Un cappello alto con un avvoltoio impagliato in cima. E un vestito lungo... quasi sempre verde... e a volte un collo di volpe»

«E la borsetta?» gli suggerì il professor Lupin.

«Ne ha una grande, rossa» rispose Neville.

«Va bene» disse il professor Lupin. «Riesci a immaginarti bene questi vestiti, Neville? Riesci a vederli con l'occhio della mente?»

«Sì» disse Neville in tono incerto. Era chiaro che si chiedeva cosa sarebbe venuto dopo.

«Quando il Molliccio uscirà dall'armadio, Neville, e ti vedrà, assumerà l'aspetto del professor Piton» disse Lupin. «E tu alzerai la bacchetta, così, griderai Riddikulus e ti concentrerai al massimo sugli abiti di tua nonna. Se tutto va bene, ci ritroveremo davanti il professor Molliccio Piton con tanto di cappello, avvoltoio, vestito verde e borsa grande rossa». Tutti scoppiarono a ridere. L'armadio si agitò ancora più violentemente.

«Se Neville ce la fa, è probabile che il Molliccio concentri la sua attenzione su ciascuno di noi, a turno» prosegui il professor Lupin. «Vorrei che tutti voi ora vi soffermaste a pensare qual è la cosa che più vi fa paura, e a immaginare come fare per renderla comica...»

Nella stanza scese il silenzio. Harry rifletté... di cosa aveva più paura in assoluto? Il suo primo pensiero andò a Voldemort, un Voldemort ancora al culmine dei suoi poteri. Ma prima ancora di cominciare a pensare a un possibile contrattacco da sferrare contro un Molliccio-Voldemort, una cosa orribile affiorò nella sua mente fluttuando... Una mano lucida, in decomposizione, che scivolava fuori da un mantello nero... un lungo respiro spezzato che usciva da una bocca invisibile... poi un freddo cosi pungente che era come annegare...

Harry rabbrividì, poi si guardò attorno, nella speranza che nessuno si fosse accorto di niente. Molti dei suoi compagni avevano gli occhi chiusi. Ron stava borbottando fra sé «strappagli le zampe». Harry era sicuro di sapere a cosa alludeva. Ciò che Ron temeva di più erano i ragni.

«Siete pronti?» chiese il professor Lupin.

Harry si sentì invadere da un'ondata di paura. Non era pronto. Come si poteva rendere meno spaventoso un Dissennatore? Ma non voleva chiedere altro tempo: tutti gli altri avevano risposto di sì e si stavano rimboccando le maniche.

«Neville, noi tutti faremo un passo indietro» disse il professor Lupin. «Ti sgombriamo il campo, d'accordo? Sarò io a chiamare il prossimo... ora tutti indietro, così Neville può vedere bene...»

Si ritrassero tutti lungo le pareti, lasciando Neville solo di fronte all'armadio. Era pallido e spaventato, ma si era rimboccato le maniche del mantello e teneva pronta la bacchetta magica.

«Al tre, Neville» disse il professor Lupin, puntando la bacchetta verso la maniglia dell'armadio. «Uno... due... tre... ora!»

Un getto di scintille sprizzò dalla punta della bacchetta di Lupin e colpì la maniglia. L'armadio si spalancò. Ne uscì Severus, arcigno e minaccioso, gli occhi che lampeggiavano, puntati su Neville.

Neville arretrò, la bacchetta levata, cercando invano di parlare. Severus si stava curvando su di lui, s'insinuava nei suoi abiti.

«R... r... riddikulus!» strillò Neville.

Si udì come uno schiocco di frusta. Piton barcollò; ora indossava un lungo abito orlato di pizzo, in testa aveva un alto cappello con sopra un avvoltoio mangiato dalle tarme, e agitava una grossa borsa scarlatta. I ragazzi scoppiarono a ridere; il Molliccio si fermò, confuso, e il professor Lupin urlò: «Calì! Tocca a te!»

Calì avanzò con fare deciso. Severus le girò intorno. Si udì un altro schiocco, e al suo posto comparve una mummia tutta fasciata, grondante sangue. Il suo volto senza occhi era rivolto verso Calì e la cosa cominciò ad avanzare verso di lei, molto lentamente, strascicando i piedi, le braccia rigide che si alzavano...

«Riddikulus!» gridò Calì.

(Calì attua con successo l’incantesimo contro il Molliccio e così altri studenti)

«Eccellente! Ron, a te!» Ron balzò in avanti. Crack! Qualcuno urlò. Un ragno gigante, alto due metri e coperto di peli, avanzava verso Ron, agitando le tenaglie, minaccioso. Per un attimo, Harry pensò che Ron fosse come paralizzato. E poi...

«Riddikulus!» gridò Ron con rabbia, e le zampe del ragno scomparvero; la bestia prese a rotolare su se stessa; Lavanda Brown strillò balzando all'indietro.

«Di qua!» esclamò il professor Lupin all'improvviso, correndo in avanti.

Crack!

Il ragno senza zampe era sparito. Per un attimo, tutti si guardarono intorno per capire dov'era finito. Poi videro una sfera di un bianco argenteo galleggiare a mezz'aria davanti a Lupin, che disse «Riddikulus!» quasi pigramente.

Crack!

«Avanti, Neville, finiscilo!» disse Lupin, mentre il Molliccio cadeva a terra sotto forma di scarafaggio. Crack! Ricomparve Severus. Questa volta Neville avanzò con aria decisa.

«Riddikulus!» gridò, e tutti per un brevissimo istante ebbero una seconda visione di Severus vestito di pizzo. Poi Neville scoppiò a ridere. Il Molliccio esplose e si dissolse in mille volute di fumo.

«Eccellente!» tuonò il professor Lupin mentre la classe applaudiva.

DOMANDE

  • Il Molliccio è nascosto dentro un vecchio armadio. Che cos’è un Molliccio?
  • Perché il professore ha lasciato un Molliccio nell’armadio?
  • Perché la classe ha un grosso vantaggio sul Molliccio?
  • In questo racconto il nemico da sconfiggere è la propria paura o il popolo dei Mollicci?
  • Quali sono i personaggi principali del racconto e quale ruolo hanno?
  • Partendo dalla domanda che il professor Lupin fa ai suoi studenti: “Vorrei che tutti voi vi soffermaste a pensare qual è la cosa che più vi fa paura, e a immaginare come fare per renderla comica” rifletti…Quali sono le tue paure? Quelle in cui si potrebbe trasformare il Molliccio… E quale forma divertente potresti costringerlo ad assumere per sconfiggerlo? Quindi devi pensare a ciò che ti fa più paura e a ciò che ti fa ridere di più! Ora che hai riflettuto, racconta bene il tuo incontro col Molliccio…in chi si trasforma e tu in cosa lo trasformi per sconfiggerlo?

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