lunedì 30 gennaio 2023

Per non dimenticare





“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.”

(Frase erroneamente attribuita a Primo Levi, il vero autore è sconosciuto)

 

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

Primo Levi, Se questo è un uomo

 

Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.

Primo Levi, Se questo è un uomo

 

Auschwitz è patrimonio di tutti. Nessuno lo dimentichi, nessuno lo contesti. Auschwitz rimanga luogo di raccoglimento e di monito per le future generazioni.

Marta Ascoli, Auschwitz è di tutti, 2011

 

La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta.

Dal Diario di Anna Frank

 

Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità.

Elisa Springer

 

La strada per Auschwitz fu costruita dall'odio, ma fu lastricata dall'indifferenza.

Ian Kershaw

 

Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti. Tutti devono sapere, o ricordare, che Hitler e Mussolini, quando parlavano pubblicamente, venivano creduti, applauditi, ammirati, adorati come dèi.

Primo Levi

 

Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni, è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio.

Elisa Springer

 

Il cuore non ha una razza, una lingua, una religione… fin quando lo dimenticheremo ogni giornata della memoria sarà vana.

Massimo Lo Pilato

 

La Shoah, come in ambito ebraico viene chiamato l’Olocausto, termine a suo modo improprio, fu un evento senza precedenti perché mai era stato deciso a tavolino lo sterminio, l’annientamento di un popolo in quanto tale.

Elena Loewenthal

 

“Dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto.”

(Anneliese Knoop-Graf)

 

Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà, partecipo al dolore di migliaia di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno la pace e la serenità.

Il diario di Anna Frank

 

Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea”.

Primo Levi da “L’asimmetria e la vita”

 

Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare.

(Primo Levi)

 

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

(Primo Levi)

 

L’affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un’affermazione, ma una risposta. La domanda: Ditemi, dov’era Dio, ad Auschwitz?

La risposta: E l’uomo, dov’era?

(William Clark Styron)

L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza.

Liliana Segre

 

Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell'umanità.

Albert Einstein

 

“Il progresso, lungi dal consentire il cambiamento, dipende dalla capacità di ricordare… Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.”

(George Santayana)

 

“La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.”

(Primo Levi)

 

Lettera di un preside ai suoi insegnanti all’inizio dell’anno:

Caro professore,

sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere:

camere a gas costruite da ingegneri istruiti,

bambini uccisi con veleno da medici ben formati,

lattanti uccisi da infermiere provette,

donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.

Diffido - quindi – dell’educazione.

La mia richiesta è la seguente: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani.

I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.

La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani.

Tratto da “Les mémoires de la Shoah” di Anniek Cojean

 

"Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso."

Primo Levi

 

"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo."

Liliana Segre

 

In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste: "Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia".

Luis Sepúlveda

 

L’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza. L’opposto dell’educazione non è l’ignoranza, ma l’indifferenza. L’opposto dell’arte non è la bruttezza, ma l’indifferenza. L’opposto della giustizia non è l’ingiustizia, ma l’indifferenza. L’opposto della pace non è la guerra, ma l’indifferenza alla guerra. L’opposto della vita non è la morte, ma l’indifferenza alla vita o alla morte. Fare memoria combatte l’indifferenza.

Elie Wiesel

 

Quando non si riesce a dimenticare, si prova a perdonare.

Anonimo

 

"Cari ragazzi, ho vissuto l'inferno. E ho visto l'impossibile, vi assicuro"

Piero Tarracina

 

"Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare". – Liliana Segre

 

domenica 1 gennaio 2023

Le guerre di religione in Francia nel Cinquecento

 


La Francia era governata da Caterina de' Medici, reggente al posto del figlio minorenne. Durante il suo regno vi furono gravi lotte tra i cattolici e i calvinisti francesi, chiamati ugonotti. 

L'episodio più grave avvenne quando una figlia di Caterina sposò Enrico IV di Borbone, che era calvinista. Alle nozze vennero invitati sia i nobili cattolici che quelli ugonotti, ma si trattava di una trappola. Nella notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572), gli ugonotti vennero massacrati. 

Seguì una guerra tra cattolici e ugonotti, che finì solo quando Enrico IV, decise di diventare cattolico per poter essere incoronato re di Francia. In quell’occasione, disse la celebre frase: “Parigi val bene una messa”. 

Enrico emanò quindi l'editto di Nantes (1598), con cui, per la prima volta, veniva garantita libertà di religione in Francia.


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